lunedì 26 aprile 2010

Bocche di bonifacio: il paradiso delle Cernie



Sono lì, tante e grosse, che aspettano i sub. Questa almeno è l’impressione quando si indossa la maschera e con erogatore in bocca si inizia dolcemente la discesa nel mare delle Bocche, a ridosso della costa corsa. Decine di cernie, molte anche di notevoli dimensioni, che ti vengono incontro quasi a darti il benvenuto nel loro grande salotto. A circa cinque miglia dall’Arcipelago de La Maddalena e qualche centinaio di metri dall’isola di Lavezzi, si trova uno dei siti subacquei più conosciuti al mondo: la Secca delle cernie. Esemplari anche di trenta chili che senza alcun timore si avvicinano sino quasi a sfiorarti e si lasciano toccare. Un girotondo esagerato, al limite del vero, tanto sembrano a loro agio quei grossi predatori affatto intimoriti dalla presenza dei sub. Cercano cibo dalle mani degli ospiti che per anni hanno portato sottacqua pezzetti di calamari o uova sode. Pessima abitudine che per fortuna è stata vietata dalla direzione della riserva. Il fondale scende sino a una trentina di metri e tutto intorno spuntano dei grossi panettoni di granito ricoperti di substrato e alghe. Un posto ideale per quanti amano la fotografia subacquea, anche per la presenza di gorgonie rosse e grosse margherite di mare. Qui a Merouville, come viene chiamata dai corsi, tra nuvole di saraghi, tanute e orate, vicino a grosse eleganti murene, il mare sembra davvero un gigantesco salotto ricco di vitalità. Dove l’ospite, educato, è ben accolto.

Art. tratto da unionesarda.it

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